18 giugno 2016 – Flown electric jazz trio + mikosoave exhibition

Sabato 18 giugno a partire dalle ore 19.00
Musica e arte nella piazza di Edera con un’anticipazione del nuovo disco dei Flown e l’esposizione di Mikosoave
Luogo aperto alle contaminazioni artistiche e culturali, Edera – coworking and more torna a ospitare un concerto e una nuova esposizione d’arte nella sua sede di via Gherardi 6 a Modena.
Sabato 18 giugno è la volta del trio jazz elettrico Flown e della personale dell’artista Mikosoave.
Ingresso € 10,00
Gradita prenotazione scrivendo a info@edera.work
19.00 Opening con aperitivo
19.30 Mikosoave exhibition
21.00 FLOWN electric jazz trio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’equilibrio tra gli spazi e il loro utilizzo, tra i luoghi del lavoro e quelli della fruizione artistica e della socialità, sono la cifra essenziale di Edera – coworking and more, lo spazio polifunzionale inaugurato nei mesi scorsi a Modena, in via Gherardi 6, nei pressi dell’Ex Cinema Nuovo Scala. Sabato 18 giugno Edera torna ad aprire le porte all’arte, alla cultura e all’ascolto musicale, a partire dalle ore 19.00 con un doppio appuntamento che vede protagonisti il trio musicale Flown e l’artista Mikosoave.

La serata inizia con l’aperitivo e l’inaugurazione della personale di Mikosoave, alter ego pittore di Cinzia Ascari, regista, nel luminoso open space, la piazza centrale di Edera, che a seguire diventa palcoscenico per il concerto e l’anticipazione dell’ultimo progetto dei Flown. Il trio formato da Andrea Cappi (Electric Piano & Moog), Riccardo Vandelli (Batteria), Pietro Monari (Chitarre), propone composizioni originali dalle radici jazz e fusion.

Mikosoave presenta un mondo abitato da personaggi fiabeschi, alieni, uomini per metà animali, immersi in paesaggi lunari, protagonisti di favolette oscure mai raccontate prima, soggetti di una pittura che tende a svuotarsi, a farsi leggera ed eterea, in un’esposizione dal titolo “Credevo fosse tutto normale”. Rispettando un’estetica di derivazione orientale, ma profondamente legata alla sua terra d’origine – Modena e la pianura padana – Mikosoave con le sue installazioni sembra volerci ingannare, illustrando con leggerezza l’agonia della vita assieme alla sua assurda ironia.

La parte musicale della serata vede come protagonisti i Flown, trio modenese che propone miscelazioni sonore ad alta intensità ritmica. I suoni sintetici e percussivi di Andrea Cappi danzano in sinergia con la voce urlante e visionaria della chitarra di Pietro Monari, dando vita ad un moto perenne che trova equilibrio nei suoi contrasti; vuoto e pieno, chiaro e scuro, si alternano in un gioco di ruoli dove basso, armonia e melodia non hanno mai gli stessi interpreti. Il tutto è sostenuto dallo straripante e poliritmico drummimg di Riccardo Vandelli che ordina le diverse sfumature in un disegno mai scontato, dove la matematica diventa forza d’improvvisazione e mai freddo calcolo. Le composizioni del trio si agganciano a diversi “modi di pensare” il jazz: dal lirismo sognante di stampo ECM al groove più marcato della scena newyorkese attuale, da retaggi di rock progressivo a cellule ritmiche di matrice africana e latina. Queste eterogenee influenze e l’interazione dei tre musicisti alimentano la ‘bolla’ sonora caricandola di energia e gonfiandola sempre di più, fino a portarla a un passo dall’esplosione.

Quella che proponiamo è una sperimentazione” – dicono i soci di Edera – “vogliamo invitare un pubblico già curioso ad incontrare diverse forme espressive, in questo caso musica e pittura. Da questa idea, per noi, un concerto diventa una presentazione, un’esposizione diventa performance, una lettura diventa un dialogo, approcciando in modo nuovo la fruizione culturale. Questa modalità di immaginare gli eventi è strettamente legata alla progettazione degli spazi di Edera, nei quali la piazza centrale è il luogo di incontro dove avviene lo “scambio” tra noi coworker, come tra i diversi artisti che ospitiamo. Attorno ci sono gli uffici più strutturati, spazi contenuti, più privati dove c’è il minimo indispensabile per svolgere la propria attività. Per tutte le altre funzioni cerchiamo di stimolare i coworker a uscire dal proprio ufficio e a confrontarsi, mettere in discussione e condividere le proprie idee, gli spazi e le emozioni.”